Che il mercato del lavoro non sia più lo stesso è ormai un dato di fatto. La pandemia, d’altro canto, è stata un catalizzatore di processi già in essere: la rivoluzione digitale, l’apertura di una fase di transizione ecologica dell’economia, la ricerca di nuovi modelli di sviluppo. La società interconnessa ed ipercomplessa ha posto le basi per un processo di ristrutturazione del proprio sistema economico, caraterizzato da un aumento accelerato della complessità sociale, economica, ambientale e tecnologica, di fronte ai quali i nostri modelli culturali e di pensiero mancano della capacità di elaborare e rispondere.
In questo nuovo scenario il mondo della formazione ha davanti a sé una grande sfida: fornire gli strumenti e le conoscenze affinché questo passaggio epocale si trasformi in un’opportunità. Non solo. Abbracciare la formazione continua e fare nostra la capacità di apprendere per accrescere continuamente la nostra toolbox, strumenti, conoscenze e competenze per operare in scenari fortemente incerti e complessi, in ecosistemi fatti di dati, persone ed oggetti interconnessi.
Spesso però abbiamo paura del cambiamento o di abbracciare sfide nuove che includono la fatica di dover acquisire nuove conoscenza ed abilità. Per superare le barriere del cambiamento occorre la giusta motivazione e il gioco può esserne facilitatore.
Sulla base dei risultati della ricerca internazionale sulla gamification e il game-based learning e del framework concettuale pubblicato lo scorso marzo, insieme ai partner del progetto europeo Sparks, abbiamo incontrato oltre 140 esperti di istruzione e formazione in Italia, Grecia, Romania, Spagna, Portogallo e Polonia, per co-creare modelli di esperienze formative integranti elementi di gioco. Nella nuova pubblicazione del progetto, disponibile gratuitamente sul sito projectsparks.eu, troverete i risultati dei laboratori di co-creazione realizzati nei sei Paesi, unitamente a linee guida per applicare il nostro framework e, dunque, co-creare programmi basati sulla gamification con altri docenti, formatori e studenti.
Buona lettura!